L’antica strada romana Via Iulia Augusta

L’antica strada romana Via Iulia Augusta, realizzata quando era al potere l’imperatore Augusto, conduceva da Aquileia verso nord, nella provincia di Noricum, attraverso il Passo di Monte Croce Carnico. Per secoli fu la strada di collegamento più importante tra la Carnia e la Carinzia, la via che permetteva lo scambio di comunicazioni e merci.

Nei tre comuni dell’Alta Carinzia – Kötschach-Mauthen, Dellach im Gailtal e Oberdrauburg – che si snodano lungo la Via Iulia Augusta, da 20 anni si propone ogni estate una serie di concerti, che continua ad evolversi ed ampliarsi di anno in anno. Originariamente dedicata alla musica classica, oggi offre l’opportunità di riunire esperienze sonore completamente nuove, di conoscere una grande varietà di stili musicali e di assistere a performance di musicisti di alto profilo, attivi a livello internazionale.

Insomma un vero e proprio approvvigionamento di cultura “a chilometro zero”, dove l’offerta di specialità musicali spazia dalla musica antica e classica al jazz e alla world music, fino all’improvvisazione e agli esperimenti sonori che sfidano le abitudini di ascolto del pubblico.

VIA Kultursommer è partner di due progetti europei di sviluppo regionale con i quali si rafforza ulteriormente l’asse culturale tra l’Alta Carinzia e la Carnia.

Con il progetto “Via della musica” il VIA Kultursommer stabilisce insieme alla Fondazione Luigi Bon, la Comune di Malborghetto e la Comunità di montagna della Carnia una collaborazione musicale e culturale senza confini.

Il progetto “VivaBach – In Cammino/Reisewege“ segue un’idea affascinante: immagina che manoscritti di musica siano entrati in circolazione nelle nostre valli all’inizio del XVIII secolo, quando i grandi musicisti della Serenissima, viaggiando verso le corti dell’Europa settentrionale, si trovavano a transitare sulle nostre strade. Due concerti di questo contesto fanno parte del programma VIA 2021.

“Il rombo assordante dei grandi ideali, per quanto forte, non deve sviarci, né impedirci di sentire l’unico fievole suono su cui si gioca tutto.“
(Werner Heisenberg, fisico, “Indeterminazione e realtà”)

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